La lingua scritta è un atto comunicativo

 La comunicazione è alla base della crescita dell’uomo come individuo. L’essere umano utilizza da sempre diversi modi per comunicare, per creare relazioni. Uno di questi è il linguaggio scritto. Come il bambino impara a parlare nel momento in cui arriva ad uno specifico sviluppo cognitivo e biologico e se è stimolato dal mondo esterno, così l’acquisizione del linguaggio scritto è subordinata alla crescita del bambino e più nello specifico è legata allo sviluppo psicomotorio e cognitivo che permettono questo apprendimento.

Sin dall’origine dei tempi l’uomo ha cercato di comunicare sia con i gesti che con il linguaggio verbale, anzi quest’ultimo è una delle “doti” originarie che caratterizzano la specie umana.  La capacità dell’uomo di parlare si basa sia sulle strutture biologiche che sull’apprendimento determinato dalla relazione che il bambino ha con gli altri esseri umani.

Il bambino impara a parlare nel momento in cui ha raggiunto uno specifico sviluppo cognitivo e biologico e se è stimolato dal mondo esterno.

“Il bambino piccolo impara a parlare parlando a chi gli parla” (Formisano, 1990).

L’uomo utilizza da sempre diversi modi per comunicare, per creare relazioni. La comunicazione è alla base della crescita dell’uomo tramite qualsiasi canale si svolga.

Uno di questi canali è il linguaggio scritto e molti studiosi ritengono sia anch’esso un atto comunicativo. Bruner, psicologo statunitense, sottolineava come l’atto narrativo sia innato e sia un prosieguo culturale, mentre Vygotskij, psicologo e pedagogista sovietico, ha spiegato come il linguaggio ed altre comunicazioni simboliche abbiano la stessa “impronta” basilare delle rappresentazioni mentali della realtà. 

Anche studi recenti hanno dimostrato che nell’essere umano c’è una predisposizione verso il linguaggio scritto. La studiosa americana Elisabeth Sulby, ha dimostrato come i bambini prescolari siano già capaci di distinguere il linguaggio orale da quello scritto, comprendendo la differenza tra una storia che gli viene letta da una raccontata. La ricercatrice chiama questo periodo la “emergent- literacy” (Alfabetizzazione emergente). Durante questo periodo, i bambini cominciano a sviluppare una conoscenza rudimentale della parola scritta attraverso l’ascolto, il disegno, e osservando gli adulti che utilizzano i testi scritti nella vita quotidiana. 

Il processo di alfabetizzazione emergente prepara i bambini per imparare a leggere e scrivere a scuola. Per la maggior parte, questo inizia con i genitori che leggono ad alta voce delle storie ai propri figli. Il bambino inizia così, ad associare le parole scritte sul testo stampato di un libro con ciò che il lettore adulto sta dicendo.  A questo punto, il bambino probabilmente cercherà di imitare i suoni e rispondere positivamente a testi scritti che caratterizzano ripetizioni o rime. I bambini spesso fanno finta di leggere ad alta voce e pur non leggendo correttamente le parole, analizzano le differenze tra la lettura e il racconto orale ed anche questo è un aspetto importante dell’alfabetizzazione emergente. La capacità di decifrare la differenza tra due parole che suonano simili spesso è la fase successiva dell’ alfabetizzazione emergente. Questo apprendimento  porta alla consapevolezza fonemica, che è definito come la comprensione che suoni separati compongono singole parole. 

Tenendo conto di queste riflessioni teoriche è certo che i bambini pre- lettori (4/5 anni) che vivono in un contesto culturale come la società odierna, altamente alfabetizzata, possano intuire la differenza tra disegno e scrittura, riuscendo a comprendere la corrispondenza tra suono e segno (grafema e fonema). Considerando l’apprendimento della lettura e scrittura come l’acquisizione di un linguaggio, essa si divide in passaggi di significati così come avviene per quello orale. 

In questo ambito possiamo distinguere tre fasi:

  • Livello pre-sillabico: il bambino intuisce la differenza tra disegno e scrittura.
  • Livello sillabico: quando si rappresentano gruppi di segni che corrispondono all’emissione sonora.
  • Livello alfabetico: il bambino realizza la corrispondenza tra suono e segni.

L’acquisizione del linguaggio scritto è subordinata alla crescita del bambino e più nello specifico legata al suo sviluppo psicomotorio e cognitivo che permettono questo apprendimento.

Questo dipende dalla presenza di alcune competenze definite prerequisiti.

Cosa sono i prerequisiti?

Con l’espressione Prerequisiti si fa riferimento ad un insieme di competenze che coinvolgono specifiche funzioni cognitive che sono alla base della successiva strutturazione delle conoscenze e dell’apprendimento. In una dimensione evolutiva dello sviluppo degli apprendimenti scolastici è importante considerare quanto un bambino abbia raggiunto una buona competenza nei prerequisiti anche per permettere interventi mirati nel caso in cui ci siano aspetti di fragilità.

Quali sono i prerequisiti per il linguaggio scritto?

Nello specifico per la lettura sono:

  • Consapevolezza fonologica: la capacità di identificare le componenti fonologiche delle parole (fonemi, sillabe o altre unità di suono) e di manipolarle intenzionalmente. Può riguardare sia il suono dell’intera parola o di parti di parola e la capacità di riconoscere o di produrre rime, comprendendo la discriminazione uditiva tra due parole simili, ma anche il riconoscimento e la manipolazione di singoli fonemi (suoni);
  • Riconoscimento di lettere: riguarda la consapevolezza della corrispondenza grafema fonema permette al bambino di trasformare le parole scritte in codice verbale orale;
  • Denominazione rapida automatizzata: riguarda la capacità di denominare il più velocemente stimoli familiari, avendo la disponibilità delle informazioni nella memoria;
  • Ampiezza lessicale e comprensione morfosintattica: riguardano le abilità morfosintattiche (grammatica, morfologia, sintassi) e il lessico;
  • Memoria fonologica a breve termine: permette di mantenere e manipolare gli stimoli per il tempo necessario a svolgere un compito, influendo su tutte tre le componenti di base del processo di lettura come la decodifica, la comprensione e velocità di lettura;
  • Discriminazione visiva e uditiva: è la capacità di riconoscere i grafemi, distinguendoli da altri segni grafici e differenziarli tra loro in funzione della forma e dell’orientamento spaziale. La Discriminazione uditiva è la capacità di discriminare i suoni linguistici e di riconoscere i singoli fonemi della lingua.

La scrittura, invece, è anche un particolare compito motorio in cui si eseguono sequenze di movimenti coordinati tra loro, per cui è importante distinguere il tratto motorio e l’ortografia, dall’aspetto “più creativo” ed espressivo della scrittura.

I prerequisiti per questo apprendimento sono :

  • Coordinazione oculo-manuale: la capacità di coordinare la percezione visiva con l’esecuzione di movimenti delle mani (motricità fine). Viene richiesta nel processo di scrittura per lo sviluppo di un buon grafismo (qualità del tratto grafico).
  • Abilità Visuo-Percettive: le capacità di discriminazione visiva e di riconoscere lo stimolo in forma globale anche quando viene presentato solo in parte.
  • Capacità di nominare rapidamente oggetti, simboli o figure: recuperando le parole dal proprio vocabolario; questo permetterà poi al bambino di saper ricavare il nome delle lettere e delle parole scritte.

E’ importante valutare il livello dei prerequisiti scolastici al fine di permettere non solo di monitorare la traiettoria di sviluppo delle competenze coinvolte nell’apprendimento, ma anche di poter definire obiettivi realizzabili di acquisizione di competenze mettendo in atto attività specifiche volte a potenziare tali abilità.

Le difficoltà nelle competenze comunicativo-linguistiche, motorio-prassiche, uditive e visuo-spaziali, in età prescolare sono possibili indicatori di rischio di disturbi specifici dell’apprendimento, soprattutto in presenza di un’anamnesi familiare positiva. 

Tuttavia, individuare precocemente eventuali abilità carenti, darà la possibilità di intervenire tempestivamente con attività di potenziamento e prevenire possibili difficoltà scolastiche future.

Approfondimenti:

  • Bruner J., La ricerca del significato
  • Formisano M., Pontecorvo C., Zucchermaglio C., Guida alla lingua scritta
  • Ferreiro E., Teberosky, A. La costruzione della lingua scritta
  • Molin A., Poli S., Pronti per la prima 
  • Sulby E., Oralità e scrittura nel percorso verso la lingua scritta

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